QATAR: DA DESERTO A 2 MONDIALI IN 2 ANNI
IL QATAR
Una piccola e sottile linea di terra desertica affacciata nel Golfo Persico con infinite possibilità, dove lo sviluppo e l’innovazione si fondono con l’affasciante tradizione araba.
Confinante con l’Arabia Saudita, il Qatar è un piccolo stato con una grande influenza sui territori del golfo, ma probabilmente meno noto rispetto ai vicini e più popolari Emirati Arabi Uniti; nonostante ciò, la sua importanza a livello globale è in continua crescita grazie ad una serie di investimenti per lo sviluppo infrastrutturale e ad un’amministrazione volta alla cooperazione internazionale. La capitale Doha oggi rappresenta uno dei centri mondiali per lo sviluppo urbanistico e architettonico, con la sua skyline ricca di grattacieli avveniristici che abbracciano la tradizione araba e l’affasciante retaggio culturale mediorientale.
SVILUPPO ECONOMICO
Il Qatar, fino agli anni ’40, prima che venissero scoperte le riserve di Olio, era caratterizzato da un’economia basata sulla pesca, piccole fattorie locali e sulle estrazioni perlifere. Un sistema economico che aveva bisogno di una forte spinta per poter svilupparsi a livello industriale e seguire le orme dei paesi più avanzati; questa spinta arrivò dal petrolio, che tuttavia, fino alla fine della II Guerra Mondiale (1947 circa), non rappresentò una vera e propria catapulta per l’economia Qatariota.
Il vero boom si ebbe negli anni ’60 e ’70, quando la richiesta a livello mondiale di combustibile fossile esplose; questo non solo aumentò la ricchezza del paese, ma permise anche lo sviluppo di infrastrutture necessarie per la gestione della domanda di petrolio, aiutando il Qatar a diventare un paese industrializzato e lasciando alle spalle un’economia basata sulle attività locali.
L’ascesa Qatariota nelle ultime decadi non fu dovuta solo all’abbondante e generosa quantità di carbon fossile nel sottosuolo, bensì alla brillante e progressista amministrazione politico-economica che non si è voluta ‘’sedere sugli allori’’ del petrolio, ma coltivare e incrementare i rapporti con partner internazionali.
Tutto ciò ha portato il piccolo stato del Qatar ad essere tra i più grandi player del mercato energetico mondiale ed il paese con la più alta crescita del reddito procapite dal 2000 ad oggi.
SVILLUPPO URBANISTICO E SOCIALE
La forte crescita economica, ovviamente, ha aiutato il Qatar a svilupparsi anche a livello urbanistico ed infrastrutturale, offrendo oggi una delle skyline più suggestive del mondo.
Lo stile architettonico di Doha come lo vediamo oggi fu sviluppato principalmente da grandi imprese Statunitensi e Britanniche, che disegnarono la capitale seguendo le linee governative; l’obiettivo era quello di creare una città futuristica che potesse attrarre investitori esteri con capitali da investire per lo più nelle industrie energetiche.
L’evoluzione urbanistica sostenibile Qatariota si basa su 4 punti chiave: sociale, umano, economico e ambientale.
Ad oggi, gli standard di vita dei cittadini si sono molto alzati rispetto alle ultime 2 decadi, per questo il governo Qatariota ha sviluppato un progetto a lungo termine (2030) con cui si impegna a garantire a tutti residenti non solo un livello base di reddito, ma anche giustizia sociale, incremento del benessere e delle infrastrutture.
Tra i progetti, il governo spinge e incentiva lo sport con azioni volte ad aumentare la fama e la notorietà internazionale del paese con eventi di carattere mondiale; oltre a ciò, il Qatar a partire dal 2013 ha avviato una serie di campagne di investimenti in brand sportivi (e.g. Paris Saint Germain) di prima linea, e aziende riconosciute a livello globale (Barclays, Volkswagen,...)
I MONDIALI
In poco più di 30 anni il Qatar è passato da essere una lingua di deserto praticamente sconosciuta al mondo, ad essere il paese ospitante di 2 mondiali in 2 anni.
A Novembre 2021 (dal 15 al 20), presso il Khalifa International Tennis Complex, si terrà la XV edizione del Campionato Mondiale di Padel; un evento molto atteso, non solo perché causa Covid-19 è stato rinviato di 1 anno, ma perché ad oggi, grazie all’incredibile crescita del padel a livello mondiale, si pronostica come il Mondiale di Padel con più visibilità, fascino e partecipazione della storia.
Un’occasione per questo sport e per gli appassionati; il primo Mondiale di Padel ospitato in Asia, nella capitale Qatariota Doha. Un evento per far conoscere il Padel anche in questi paesi, ed incentivare la pratica di questo sport al di fuori di Europa e Sud America, non solo a livello amatoriale, ma anche e soprattutto agonistico.
Il Mondiale di Padel più grande di sempre, con 29 nazioni partecipanti, maschili e femminili pronte ad affrontarsi per diventare i XV Campioni del Mondo di Padel. Ovviamente partono favorite Argentina e Spagna, ma forse Outsiders come Senegal o Iran sapranno mettere in difficoltà i giganti di questo sport.
Un torneo che si affronterà in simultanea su 10 campi e che darà la possibilità agli spettatori di godersi giornate ricche di padel, di colpi e sfide internazionali, non solo ai fortunati presenti al Khalifa International Tennis Complex, ma anche a tutti gli appassionati a casa. Il mondiale sarà infatti trasmesso in diretta su diverse piattaforme, per godersi al massimo tutto quello che questo evento e questo sport posso offrire.
Italgreen è fiera di poter essere il fornitore ufficiale del Mondiale di Padel e d’inviare a Doha tutti i 10 manti in erba sintetica necessari per i campi del torneo; 10 campi con il nostro 12 PADEL PRO Blu pronto a colorare il terreno per i campioni che si sfideranno a colpi Bandejas e Chiquitas per raggiungere il tetto del Mondo del Padel.
Per il Qatar, però, non finisce qui!
Perché esattamente 1 anno dopo, a Novembre 2022, si ospiteranno i Mondiali di Calcio. La Coppa del Mondo FIFA 2022 sarà non solo la prima edizione organizzata in Medio Oriente, ma sarà anche la prima edizione della fase finale del Campionato del Mondo FIFA giocata d’Inverno.
Forse questo è il punto più critico e criticato del prossimo torneo Mondiale; molti sostengono che non solo creerà degli squilibri nei campionati (che verranno riorganizzati per consentire la partecipazione al Mondiale 2022) e dei sovraccarichi di lavoro ai giocatori che potrebbero arrivare spompati, ma soprattuto che il Torneo perderà il suo secolare fascino Estivo.
Per tutti, fin dal 1930, ogni 4 anni, l’estate rappresenta il momento in cui con parenti ed amici ci si trova per tifare la propria nazionale; in piazza, al caldo, in piscina, grigliando,... tutte ‘’tradizioni’’ e usanze da Mondiale. Questa volta sarà sicuramente diverso, ma ciò non significa che sarà meno affascinante o coinvolgente.
Ma perché si giocherà di Inverno e in Qatar la Coppa del Mondo 2022?
La risposta è molto semplice e quasi scontata: la temperatura. Il Qatar, data la posizione geografica e la conformazione geologica, in estate raggiunge tranquillamente 40 °C. Un clima che la FIFA e la Commissione Mondiale ha ritenuto troppo elevato ed estremo per poter giocare; per questo è stato organizzato dal 21 Novembre 2022 al 18 Dicembre 2022 (Festa Nazionale del Qatar per l’Unificazione del 1878).
Perché il Mondiale 2022 si giocherà in Qatar, quindi? La FIFA ritiene il Qatar un ottimo palcoscenico per sviluppare il calcio a livello mondiale anche in paesi dove non è lo sport nazionale (Medio Oriente, Sud Est Asiatico,...); inoltre il comitato dichiara che ‘’la qualità del calcio globale è aumentata’’.
Nonostante tutto, nonostante le polemiche o le critiche, la Coppa del Mondo FIFA 2022 sarà come sempre affasciante e suggestiva; forse non come le scorse edizioni o con lo ‘’stesso stile’’, ma le 48 squadre che si affronteranno daranno spettacolo ed emozioni a tutti gli appassionati.
UNO SGUARDO AL FUTURO
Il Qatar per la prima volta nella sua storia sarà sotto gli occhi di tutti, letteralmente di tutto il Mondo; l’occasione per crearsi un’immagine di stato forte, importante e che può dire la sua a livello mondiale.
Una vera e propria prova di organizzazione, sviluppo e apertura internazionale con cui il Qatar potrà non solo suscitare interesse e curiosità da parte di tutti, ma anche poter esportare il suo fascino artistico e culturale a tutto il mondo.